MUSICA DEI POPOLI 2017 FRANCO D’ANDREA + CRISTINA DONA’
Mercoledì 6 dicembre in Sala Vanni (Piazza del Carmine, Firenze) Franco D’Andrea in “Plays Thelonious Monk”. Decano e senatore del jazz italiano, è una delle eccellenze assolute della musica improvvisata europea. E’ uno dei musicisti italiani più conosciuti anche all’estero e ha girato più volte i cinque continenti con la sua musica. Ha lavorato con Gato Barbieri, Enrico Rava, Lee Konitz, Phil Woods, Max Roach, Dave Douglas, Han Bennik, Jean Luc Ponty e decine di altri. Nel 2010 gli è stato conferito a Parigi il premio come miglior musicista europeo dell’anno e ha inoltre vinto più volte il referendum Top Jazz come miglior musicista e pianista italiano dell’anno, risultando spesso vincitore anche nelle categorie dedicate al disco, alla band e al compositore.
Apertura ore 21.00 – INGRESSO € 15 –
Prevendita e Soci Controradio Club €. 10 € + dp
Cristina Donà inizia nei primi Anni 90 il lungo e felice percorso artistico che fa l’ha resa una delle voci più originali della scena musicale italiana. Cristina ha contribuito a definire una nuova stagione del Rock di matrice mediterranea, riuscendo a conquistarsi il plauso di grandi figure quali Robert Wyatt, David Byrne e Peter Walsh (già produttore di Scott Walker, di Peter Gabriel e dei Simple Minds). Prima artista italiana a esibirsi al Meltdown Festival di Londra, Cristina Donà è sicuramente una delle poche performer italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero, proprio come lei, hanno reinventato il modello di interprete e autrice nell’ambito della musica Rock. Sempre in grado di rinnovarsi, è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani. Nel nuovo Tour festeggerà i vent’anni del suo disco d’esordio, Tregua, originalmente prodotto da Manuel Agnelli degli Afterhours.
Prevendita e Soci Controradio Club €. 13 + dp)
Turno A, C
BACH: Ciaccona dalla Partita n. 2 per violino BWV1004 (vers. per mandolino solo).
BEETHOVEN: Quartetto in fa minore op. 95 “Serioso”.
BEETHOVEN: Quartetto in fa maggiore op. 135.
BRUCE: Cymbeline per quartetto d’archi e mandolino.
KUSS QUARTETT (Jana Kuss, violino – Oliver Wille, violino – William Coleman, viola – Mikayel Hakhnazaryan, violoncello) I due membri fondatori del Quartetto, Jana Kuss e Oliver Wille, condividono le stesse idee musicali da 25 anni. Con i colleghi William Coleman e Mikayel Hakhnazaryan sperimentano nuovi modi di presentare la musica da camera, modi che rivelano nuove prospettive musicali e affascinano un pubblico colto e vasto. “Kuss Plus”, la serie organizzata dal Quartetto, ha un successo straordinario sulla scena musicale berlinese. Ma anche quando il Quartetto suona in clubs di culto, la musica classica rimane la loro priorità. Avi Avital è celebrato internazionalmente per le sue numerose esecuzioni in rinomate sedi quali Carnegie Hall e Lincoln Center a New York, la Berlin Philarmonic Hall, KKL Luzern, Forbidden City Concert Hall a Beijing e Wigmore Hall a Londra.
Ha suonato come solista assieme alla Israeli Philarmonic Orchestra, i Pomeriggi Musicali di Milano, la San Francisco Chamber Orchestra e la Berliner Symphoniker diretto, tra gli altri, da Mstislav Rostropovich, Sir Simon Rattle e Philippe Entremont. Per info http://amicimusicafirenze.it/events/kuss-quartet-avi-avital-mandolino/
Informazioni e biglietti: LINKPer i soci del Controradio Club il prezzo del biglietto è
8 euro invece di 10 euro
TEATRO ERA – TEATRO DELLA TOSCANA – PONTEDERA Sabato 9 e domenica 10 dicembre in anteprima nazionale al Teatro Era di Pontedera Carrozzeria Orfeo presenta “Cous Cous Klan” dove fotografa senza fronzoli un’umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze. Uno spettacolo che fonde ironia e tragicità, divertimento e dramma, in una continua escursione fra realtà e assurdo, fra sublime e banale.
18 euro invece di 20 euro.
Un teatrino in cui monologhi fanno la recita del dialogo e viceversa.
Dal libertinismo de Les liaisons dangéreuses di Pierre Choderlos de Laclos, Heiner Müller trasforma la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont in personaggi dentro e fuori il ruolo delle parole di cui sono portatori.
I due protagonisti si trovano in una condizione di estrema solitudine eppure nella necessità del meccanismo di relazione.
Sollecitato, disincantato, svilito, svelato, nel duello fondamentale tra la parte da interpretare e l’equilibrio dell’apparenza.
Un uomo e una donna, uno di fronte all’altra, tra ascolto e relazione, spettatore uno dell’altra e attore uno per l’altra, della tragicomica messinscena del Tempo.